New York, Stati Uniti – In una svolta significativa per il movimento #MeToo, la Corte d’Appello di New York ha annullato la condanna per stupro del 2020 di Harvey Weinstein. La decisione è stata presa giovedì, sottolineando che il giudice del processo aveva permesso testimonianze relative ad accuse non pertinenti al caso, influenzando così il verdetto della giuria.
Weinstein, ex magnate di Hollywood, era stato condannato a 23 anni di prigione per atti sessuali criminali e stupro di terzo grado, basati sulle testimonianze di Miriam Haley e Jessica Mann, ma durante il processo furono ascoltate anche altre tre donne che avevano descritto comportamenti molesti per stabilire un modello di condotta. Tuttavia, la Corte ha ritenuto che l’introduzione di queste testimonianze avesse pregiudicato il processo “nel nostro sistema di giustizia l’accusato ha diritto a rispondere solo del crimine per il quale è stato incriminato”.
Questa sentenza rappresenta un colpo significativo al movimento #MeToo, che aveva visto in Weinstein uno dei suoi simboli più noti dopo che le accuse contro di lui avevano innescato una vasta ondata di denunce su scala globale nel 2017. Nonostante l’annullamento della condanna, Weinstein rimane in carcere a New York, in attesa di un nuovo processo, mantenendo anche una condanna a 16 anni per un’altra accusa di stupro a Los Angeles nel 2022.