Italia – Nel 2023, l’Italia ha continuato a lottare con significativi problemi di inquinamento atmosferico, particolarmente nelle aree urbane. Il rapporto “Mal’Aria 2024” pubblicato da Legambiente ha fornito un’analisi approfondita della qualità dell’aria nelle città italiane, evidenziando le sfide persistenti e i progressi fatti nel corso dell’anno.
Il rapporto ha identificato Frosinone come la città che ha superato più frequentemente i limiti annuali di PM10, seguita da altre nove città prevalentemente nel Nord Italia. Questo dato sottolinea una problematica concentrata soprattutto nella Pianura Padana, una regione già nota per le sue difficoltà legate alla qualità dell’aria a causa della sua topografia che limita la dispersione degli inquinanti.
- Frosinone 70 giorni oltre i limiti;
- Torino, 66 giorni;
- Treviso, 63 giorni;
- Mantova, Padova e Venezia, 62 giorni;
- Rovigo e Verona, 55 giorni;
- Vicenza, 53 giorni;
- Milano, 49 giorni;
- Asti, 47 giorni;
- Cremona, 46 giorni;
- Lodi, 43 giorni.
Nonostante un leggero miglioramento rispetto agli anni precedenti, con 29 città fuori dai limiti nel 2022 e 31 nel 2021, il numero di città che superano i limiti permessi rimane alto. Legambiente attribuisce questo miglioramento non tanto a politiche ambientali efficaci, quanto a condizioni meteorologiche favorevoli che hanno ridotto la presenza di polveri sottili nell’aria.
Il dibattito sull’inquinamento atmosferico in Italia ha guadagnato attenzione internazionale quando Milano è stata erroneamente segnalata come la terza città più inquinata al mondo. Tuttavia, questa classificazione è stata successivamente corretta, posizionando Milano molto più in basso nella classifica globale, evidenziando la variabilità e la complessità delle misurazioni della qualità dell’aria.
Il rapporto “Mal’Aria 2024” di Legambiente offre uno spaccato dettagliato e critico della situazione attuale dell’inquinamento atmosferico in Italia, sottolineando la necessità di interventi strutturali e di politiche più aggressive per garantire un futuro più sano per i cittadini italiani. Con le nuove direttive europee sulla qualità dell’aria che entreranno in vigore nel 2030, l’Italia è chiamata a un cambiamento significativo nella gestione dell’inquinamento atmosferico urbano.