Sanremo, il Tar dichiara illegittimo l’affidamento diretto alla Rai: dal 2026 obbligo di gara

Il Tribunale amministrativo regionale della Liguria ha dichiarato illegittimo l’affidamento diretto del Festival di Sanremo alla Rai. L’edizione 2025 si svolgerà regolarmente, ma dal 2026 il Comune dovrà indire una gara pubblica per l’organizzazione dell’evento.

Sanremo, Italia – In una sentenza che potrebbe segnare una svolta epocale nella storia del Festival di Sanremo, il Tribunale amministrativo regionale della Liguria ha dichiarato illegittimo l’affidamento diretto dell’organizzazione della kermesse canora alla Rai da parte del Comune di Sanremo. La decisione, contenuta nella sentenza numero 843 depositata oggi, 5 dicembre 2024, apre scenari inediti per il futuro della manifestazione più seguita della televisione italiana.

Il Tar ha stabilito che, a partire dall’edizione 2026, il Comune di Sanremo dovrà procedere mediante una gara pubblica aperta a tutti gli operatori del settore interessati all’organizzazione dell’evento. Questa decisione potrebbe potenzialmente portare il Festival lontano dalla città ligure che lo ospita da decenni, qualora un altro soggetto dovesse aggiudicarsi la gara.

La sentenza è il risultato di un ricorso presentato dalla società Just Entertainment (JE), una casa discografica che aveva manifestato interesse ad acquisire i diritti di sfruttamento economico e commerciale del Festival. I giudici hanno ritenuto che l’affidamento diretto alla Rai, senza una procedura di evidenza pubblica, fosse in contrasto con i principi di concorrenza e trasparenza.

Tuttavia, il Tar ha anche mostrato pragmatismo nel salvaguardare l’edizione 2025 del Festival, che si svolgerà come previsto sotto l’egida della Rai. I giudici hanno infatti riconosciuto che i tempi necessari per predisporre e svolgere una gara pubblica sarebbero incompatibili con l’organizzazione dell’evento previsto per febbraio 2025.

La Rai, da parte sua, ha già annunciato l’intenzione di presentare ricorso al Consiglio di Stato. L’azienda di Viale Mazzini ha inoltre precisato che la sentenza non mette in discussione la titolarità del format televisivo del Festival, che resta saldamente nelle mani della Rai.

La decisione del Tar ha suscitato reazioni immediate nel mondo politico e mediatico. Il sindaco di Sanremo, Alessandro Mager, ha definito la sentenza “inaspettata, articolata e complessa”, annunciando un’attenta analisi della situazione per pianificare le strategie future.

I componenti democratici della Commissione di Vigilanza Rai hanno espresso preoccupazione per le possibili ripercussioni sui conti dell’azienda pubblica e sull’identità culturale dell’evento. Hanno chiesto che l’Amministratore Delegato della Rai riferisca immediatamente in commissione per chiarire come l’azienda intenda affrontare questa situazione.

La sentenza del Tar Liguria apre dunque una nuova fase nella storia del Festival di Sanremo, ponendo fine a decenni di affidamento diretto alla Rai e aprendo la strada a possibili cambiamenti nell’organizzazione e nella gestione di uno degli eventi più iconici della cultura popolare italiana. Resta da vedere come questa decisione influenzerà il futuro della manifestazione e quali saranno le mosse dei vari attori coinvolti nei prossimi mesi.