Santorini, Grecia – L’isola greca di Santorini è al centro di un’intensa attività sismica che ha portato le autorità a dichiarare lo stato di emergenza. Da fine gennaio, l’area compresa tra Santorini e Amorgos ha registrato oltre mille scosse di terremoto, con la più forte avvenuta il 4 febbraio con una magnitudo di 5.2. Questo sciame sismico ha generato grande allarme tra i residenti e i turisti, con migliaia di persone che hanno lasciato l’isola tramite traghetti e voli speciali.
La decisione di dichiarare lo stato di emergenza è stata presa dal Ministero della Protezione Civile greco per affrontare le esigenze di emergenza e gestire le conseguenze dell’attività sismica che sta interessando l’arcipelago delle Cicladi. Lo stato di emergenza rimarrà in vigore fino al 1° marzo.
Nonostante la presenza del vulcano Nea Kameni e del vulcano sottomarino Kolumbo, l’attuale crisi sismica è legata principalmente al sistema di faglie tra Santorini e Amorgos. Questa zona è nota per essere una delle più attive sismicamente dell’arco vulcanico ellenico, con una storia di terremoti di magnitudo elevata, come quello del 9 luglio 1956 che raggiunse una magnitudo di 7.1.
Le continue scosse hanno aumentato il rischio di frane, e gli abitanti sono stati invitati a evitare aree a rischio come il vecchio porto di Fira e la rete stradale di Ormos. Per far fronte a questa situazione, sono stati inviati rinforzi di Vigili del Fuoco, polizia, guardia costiera, forze armate e servizi medici di emergenza sull’isola e nelle zone circostanti.
L’evoluzione dello sciame sismico rimane incerta, con l’aumento progressivo della magnitudo e il numero elevato di eventi sismici che suggeriscono un possibile coinvolgimento di fluidi nella crosta. Gli esperti continuano a monitorare la situazione per valutare se le scosse siano precursori di un sisma più forte o parte di un fenomeno prolungato legato alle faglie sottomarine.