Santorini, Grecia – L’isola greca di Santorini sta vivendo un periodo di intensa attività sismica, con centinaia di scosse di terremoto registrate negli ultimi giorni. Questo fenomeno ha scatenato preoccupazioni significative tra i residenti e i turisti, molti dei quali hanno deciso di lasciare l’isola in seguito all’aumento dell’attività tellurica. Da sabato 1 febbraio, sono state registrate oltre 200 scosse di magnitudo superiore a 3.0 della scala Richter, con alcune che hanno raggiunto magnitudo superiori a 5.
Santorini è nota per la sua storia vulcanica e sismica, segnata da eventi catastrofici come l’eruzione del 1600 a.C., che distrusse la civiltà minoica e creò la caldera che caratterizza il paesaggio dell’isola. Il supervulcano Kolumbo, situato a nord-est di Santorini, è il più grande di un insieme di venti vulcani sottomarini e rappresenta un punto focale delle preoccupazioni attuali. Questo vulcano ha un diametro di circa 3 km e un cratere di 1,5 km, e la sua ultima grande eruzione risale al XVII secolo.
La posizione geografica di Santorini, al confine tra la placca euroasiatica e quella africana, contribuisce a rendere l’area particolarmente soggetta a movimenti sismici. La placca africana si spinge verso nord, generando una costante attività sismica nella regione. Le recenti scosse sono state accompagnate da lievi attività fumaroliche, segno che il vulcano potrebbe stare mostrando segnali di risveglio. Questo scenario aumenta il rischio di un’eventuale eruzione e, conseguentemente, di un tsunami, considerando la vicinanza del vulcano alla costa.
Le autorità locali hanno attivato piani di emergenza, chiudendo le scuole e organizzando evacuazioni precauzionali su diverse isole vicine del Mar Egeo. Il governo greco ha chiesto ai residenti di mantenere la calma e di seguire le istruzioni delle autorità di protezione civile. Gli scienziati continuano a monitorare la situazione, sottolineando che l’attività sismica potrebbe protrarsi per settimane.
In questo contesto, la fuga dei turisti e dei lavoratori stagionali è stata massiccia, con molti che hanno scelto di lasciare l’isola per evitare eventuali rischi legati all’aumento dell’attività sismica. La situazione rimane quindi sotto stretta osservazione, con un’attenzione costante verso lo sviluppo degli eventi sismici e vulcanici nella regione.