Un volontario della protezione civile è stato condannato dal Tribunale di Modena a pagare 45mila euro per aver lasciato il lampeggiante utilizzato nelle zone colpite dal sisma del 2012, nel baule dell’auto. Nonostante fosse palese il motivo della detenzione del dispositivo il 36enne è stato denunciato dalla polizia per ‘possesso di segni distintivi contraffatti e detenzione di segni distintivi appartenenti alle forze di polizia’. (art 497 ter e 497 bis).
Secondo quanto riportato dal legale del volontario il suo assistito sarebbe stato fermato dalle forze dell’ordine dopo aver prestato servizio al mega concerto organizzato a Bologna per la raccolta fondi da destinare ai terremotati.
A nulla sono servite le spiegazioni del 36enne circa l’impiego del lampeggiante e le motivazioni per le quali l’oggetto non era stato riconsegnato all’associazione (dopo aver prestato servizio presso i campi il Volontario è partito direttamente alla volta di Bologna per svolgere servizio anche durante il mega evento).
“Purtroppo quanto messo a verbale dal vice presidente ha complicato ulteriormente la vicenda poiché, al momento di riconoscere il lampeggiante, l’uomo ha indicato quello di colore rosso e non il blu, vanificando le dichiarazioni di entrambi” Ha spiegato l’Avvocato del Volontario.
Il 17 gennaio viene così emesso un decreto penale di condanna e il pm a seguito delle indagini, propone 180 giorni di reclusione, convertiti in una sanzione da 45 mila euro. Il gip accoglie la richiesta del pm e a dicembre 2013 il decreto viene notificato.
La domanda sorge spontanea: ma come è possibile che un volontario potesse avere un lampeggiante blu in dotazione sul proprio veicolo? Capiamo la situazione dovuta al terribile terremoto ma la legge vale per tutti! Certamente la sanzione è assolutamente sproporzionata ma sarebbe anche ora di iniziare a prendere dei seri provvedimenti.