Domani, giovedì 19 ottobre 2016, il lander Schiaparelli atterrerà su Marte. La discesa sul Pianeta Rosso sarà di circa 6 minuti, mentre l’atterraggio è previsto per le 18.33 (ora italiana). La discesa della sonda è stata dichiarata come la parte più delicata della missione, ribattezzata dagli esperti dell’Agenzia Spaziale Italiana i “360 secondi di terrore“.
Il ruolo dell’Italia in questa missione è fondamentale sotto molti profili: scientifico, industriale e tecnologico. L’Italia è infatti stata la prima, già 15 anni fa, ad immaginare di atterrare su Marte.
L’obiettivo della missione è di testare una gamma di tecnologie che consentiranno a missioni future di atterrare su Marte. Schiaparelli registrerà infatti la velocità del vento, l’umidità, la pressione e la temperatura sul luogo di atterraggio. Otterrà inoltre le prime misurazioni dei campi elettrici della superficie di Marte che si riveleranno fondamentali per spiegare come nascono le tempeste di sabbia. Nello specifico però la missione è volta a scoprire se su Marte sono esistite forme di vita passate o se sono attualmente presenti.
La missione si completerà solamente nella seconda fase, datata Maggio 2020, che vedrà atterrare su Marte una sonda in grado di muoversi, scavare e analizzare il suolo.