Nelle ultime ore, l’astronomo ungherese Krisztián Sárneczky ha fatto una scoperta straordinaria presso l’osservatorio Piszkéstető sui monti Mátra in Ungheria. Ieri, ha individuato un nuovo asteroide, chiamato ufficialmente 2024 BX1. Tuttavia, la storia di questo asteroide ha preso una piega sorprendente, poiché tre ore dopo la scoperta, l’oggetto si è disintegrato nei cieli di Berlino. L’impatto è avvenuto alle 01:33 di oggi, 21 gennaio, suscitando grande interesse e preoccupazione tra gli scienziati.
Questa non è la prima volta che Sárneczky è coinvolto in una scoperta di un asteroide che ha impattato con la Terra. In effetti, questo è l’ottavo asteroide scoperto prima dell’impatto con il nostro pianeta e rappresenta la terza scoperta di un asteroide che ha effettivamente impattato con la Terra per l’astronomo ungherese. L’evento ha catturato l’attenzione non solo degli esperti, ma anche del pubblico, poiché illustra la complessità e l’imprevedibilità di questi eventi cosmici.
Un altro aspetto significativo di questa scoperta è il coinvolgimento dell’astronomo italiano Luca Buzzi, che è riuscito a fotografare l’asteroide poco prima dell’impatto. Le immagini catturate potrebbero fornire preziose informazioni agli scienziati per comprendere meglio la natura di questi corpi celesti e per sviluppare strategie per mitigare eventuali minacce future di impatto cosmico sulla Terra.
Gli asteroidi sono piccoli corpi celesti rocciosi o metallici che orbitano principalmente nella fascia di asteroidi tra Marte e Giove. Tuttavia, quelli denominati “near-Earth” sono particolarmente rilevanti, poiché il loro perielio li porta entro 1,3 unità astronomiche dalla Terra, rappresentando quindi un potenziale rischio di impatto con il nostro pianeta. Un’altra categoria importante è quella degli asteroidi “Apollo”, i quali hanno orbite che incrociano l’orbita terrestre, e vengono monitorati attentamente per il loro potenziale rischio di impatto.
Gli scienziati dedicano notevoli risorse allo studio e al monitoraggio degli asteroidi near-Earth e Apollo al fine di comprendere meglio la loro natura e di sviluppare strategie per fronteggiare eventuali minacce future. Questi sforzi sono fondamentali per la sicurezza a lungo termine del nostro pianeta, e dimostrano l’impegno costante della comunità scientifica nell’esplorare e comprendere gli eventi cosmici che potrebbero influenzare la vita sulla Terra.