Morbillo, aumento impressionante dei casi in Europa

Boom di casi di morbillo in Europa: 42.000 casi segnalati in 41 paesi. Ottime notizie dall’Italia ma l’OMS solleva preoccupazioni. Scopri di più sui rischi e sull’importanza della vaccinazione.

L’aumento dei casi di morbillo in Europa ha raggiunto proporzioni allarmanti, con ben 42.000 casi segnalati in 41 paesi della regione europea, compresi membri dell’Unione europea, Kazakhstan, Russia e Turchia. Questo rappresenta un aumento di 45 volte rispetto all’anno precedente, suscitando preoccupazione a livello internazionale.

Il Kazakhstan ha subito il colpo più forte, con oltre 13.000 casi, seguito da Russia, Kirghizistan, Turchia, Azerbaijan, Romania, Uzbekistan e Regno Unito. L’OMS ha dichiarato che si tratta di un’epidemia in corso e ha sottolineato l’urgente necessità di intensificare le campagne di vaccinazione per arginare la diffusione del virus.

Sebbene l’Italia abbia registrato un andamento positivo con soli 11 casi segnalati nei primi 8 mesi del 2023, l’OMS ha sottolineato l’importanza di mantenere alta la vigilanza, poiché il morbillo ha colpito persone di diverse fasce d’età, non solo bambini ma anche adulti.

Inoltre, il morbillo ha colpito una vasta gamma di fasce d’età nel 2023, con una significativa percentuale di casi tra adulti. La malattia ha portato al ricovero di 21.000 pazienti e ha causato la morte di 5 persone in due paesi, evidenziando la serietà della situazione.

Il morbillo è noto per la sua altissima contagiosità e può scatenare gravi complicazioni come polmonite, encefalite, otite e, in casi rari, può portare alla morte. L’OMS ha ribadito che la vaccinazione rappresenta l’unica difesa efficace contro la diffusione del morbillo e ha sottolineato l’importanza di incrementare gli sforzi per garantire una copertura vaccinale diffusa.

Tuttavia, l’OMS ha evidenziato un rallentamento delle campagne di vaccinazione negli ultimi anni, con circa 1,8 milioni di bambini rimasti non vaccinati durante la pandemia da coronavirus. La disinformazione legata a uno studio falsificato del 1998 ha contribuito a minare la fiducia nel vaccino MPR (morbillo, parotite e rosolia), alimentando preoccupazioni e dubbi nella popolazione.

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