L’affollamento sempre crescente dei satelliti in orbita potrebbe avere conseguenze negative sul campo magnetico terrestre e sullo strato di ozono. Secondo uno studio condotto da Sierra Solter-Hunt e pubblicato su arXiv, la distruzione dei satelliti in atmosfera rilascia particelle cariche che possono minacciare la stabilità del campo magnetico terrestre. Questo fenomeno potrebbe anche avere impatti dannosi sullo strato di ozono.
La ricerca ha specificamente esaminato la mega-costellazione Starlink di Space X, che prevede di lanciare in orbita 42mila satelliti, ciascuno con una durata di vita di circa 5 anni. Considerando che in media 23 satelliti al giorno rientrano nell’atmosfera terrestre disintegrandosi, si stima che oltre 26mila chilogrammi di materiale vengano rilasciati quotidianamente negli strati intorno alla Terra, generando una propria regione di plasma carico.
Solter-Hunt sottolinea che la distruzione dei satelliti in atmosfera ha comportato finora il rilascio di circa 20mila tonnellate di materiale, il quale potrebbe persistere sotto forma di polvere per anni. Questo scenario solleva preoccupazioni riguardo alla potenziale influenza di tali particelle cariche sul campo magnetico terrestre e sullo strato di ozono.
La scienziata avverte che il campo magnetico terrestre è un sistema delicato e non immutabile, quindi è necessario un costante monitoraggio e analisi per comprendere appieno gli effetti delle costellazioni satellitari. La ricerca sottolinea l’importanza di valutare attentamente l’impatto delle attività spaziali sull’ambiente terrestre e di adottare misure adeguate per mitigare eventuali rischi.
L’indagine di Solter-Hunt solleva quindi importanti preoccupazioni riguardo alle conseguenze a lungo termine dell’eccessivo affollamento dei satelliti in orbita, sottolineando la necessità di ulteriori studi e valutazioni per comprendere appieno l’entità di questo potenziale rischio ambientale.