Il caso di Alexei Navalny continua a sollevare polemiche mentre la madre di Navalny si rivolge direttamente a Vladimir Putin chiedendo il ritorno del corpo del figlio. “Per il quinto giorno non lo vedo, non mi danno il suo corpo e non mi dicono nemmeno dove si trova”, ha dichiarato, sottolineando la sua angoscia per la mancanza di risposte e il rifiuto di restituire il corpo di suo figlio, deceduto in una colonia penale. La richiesta è stata supportata da un video diffuso dal team di Navalny.
Parallelamente, la Russia ha respinto le richieste di un’indagine internazionale sulla morte di Alexei Navalny, respingendo in particolare le pressioni di Josep Borrell, secondo quanto riferito dal portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. La situazione si è ulteriormente complicata con la risposta alle accuse della vedova di Navalny, Yulia Navalnaya, definite “assolutamente infondate e rozze contro il capo dello Stato russo”. Yulia Navalnaya aveva dichiarato in un video che Putin ha ucciso suo marito.
La vicenda continua a destare preoccupazione a livello internazionale, sollevando interrogativi sulla trasparenza e sul rispetto dei diritti umani in Russia. Mentre la richiesta della madre di Navalny mette in evidenza l’angoscia e la mancanza di chiarezza nel trattamento del caso, le risposte delle autorità russe hanno alimentato ulteriori tensioni e dibattiti sulla vicenda.
La mancata consegna della salma di Navalny ai familiari e le dichiarazioni contrastanti sottolineano l’attuale contesto di incertezza e disaccordo, aumentando la pressione internazionale per chiarire le circostanze della morte di Navalny e garantire il rispetto dei diritti dei suoi familiari.