Con l’imminente passaggio al mercato libero dell’energia, previsto per il gas dal 10 gennaio 2024 e per l’elettricità dal 1 luglio 2024, si assiste a un preoccupante ritorno delle truffe telefoniche orchestrate da call center non regolamentati. Ma che cos’è la truffa del si? Queste truffe, note come “truffa del sì”, vedono gli operatori dei call center impegnati in una pratica ingannevole: durante una chiamata, pongono domande banali all’utente, inducendolo a rispondere affermativamente. Il “sì” pronunciato viene registrato, tagliato e montato in modo da simulare un consenso all’attivazione di un contratto, spesso relativo alla fornitura di luce e gas.
Le vittime si accorgono dell’inganno solo al ricevimento della prima bolletta, spesso con prezzi gonfiati. Questo fenomeno sta crescendo in concomitanza con la necessità per circa 15 milioni di consumatori italiani di rivedere i propri piani tariffari di luce e gas a seguito della liberalizzazione del mercato energetico.
Per difendersi da queste truffe, gli esperti consigliano di non rispondere mai con un “sì” alle domande poste dagli operatori dei call center. Risposte alternative come “Siamo noi” o “Chi lo cerca?” possono evitare di cadere nella trappola. Inoltre, è fondamentale non divulgare dati sensibili come codici anagrafici, codici POD o PDR (identificativi degli impianti energetici), codice fiscale o IBAN durante le chiamate telefoniche.
Un altro strumento di difesa è l’iscrizione al Registro delle Opposizioni, che permette di ridurre il numero di chiamate promozionali ricevute. In caso di proposte telefoniche o porta a porta per il cambio di fornitore, è consigliabile non accettare e cercare autonomamente le offerte più vantaggiose.
Per essere sicuri di non incappare in una truffa c’è però un solo modo valido ed efficace, non rispondete mai a numeri di telefono che non riconoscete e se per caso doveste rispondere riattaccate subito.
