Iveco vende Magirus al fondo tedesco Mutares, addio ad un altro pezzo d’industria

Iveco Group ha venduto Magirus, azienda leader nella produzione di veicoli antincendio, al fondo di investimento tedesco Mutares.
Credit © Iveco Magirus

Iveco Group ha annunciato la cessione di Magirus GmbH, la sua controllata specializzata nella produzione di veicoli antincendio, al fondo di investimento tedesco Mutares. Questa mossa segna l’ennesimo passaggio di un’importante fetta dell’industria italiana nelle mani di un’entità estera, sollevando questioni relative all’impatto sul tessuto industriale e occupazionale del paese.

Magirus, con una storia che risale al 1864, è rinomata per l’innovazione e la tradizione nel settore dei veicoli antincendio, avendo introdotto soluzioni tecnologiche avanzate come le scale girevoli e una vasta gamma di veicoli specializzati. L’azienda, che fa parte del gruppo Iveco dal 1996, impiega oltre 1.300 dipendenti in Europa, con circa 200 addetti in Italia.

Mutares, da parte sua, è un fondo di private equity che si concentra su aziende di medie dimensioni in situazioni particolari, con l’obiettivo di identificare e realizzare potenziali di miglioramento per garantire il successo a lungo termine delle società del suo portafoglio. La società tedesca ha un’ampia esperienza nel ristrutturare e sviluppare aziende in vari settori, tra cui l’automotive, l’ingegneria e la tecnologia, e i beni e servizi.

La vendita di Magirus a Mutares rappresenta un’importante transizione per l’azienda, che potrebbe beneficiare delle competenze e delle risorse del fondo tedesco per espandere ulteriormente la sua presenza e le sue capacità nel mercato globale dei veicoli antincendio. Tuttavia, la cessione solleva anche preoccupazioni in Italia, dove si teme per il mantenimento del potenziale produttivo e occupazionale dello stabilimento bresciano di Magirus.

La decisione di Iveco di vendere Magirus segue una tendenza in cui numerose aziende italiane di settori strategici sono state acquisite da investitori stranieri, un fenomeno che ha suscitato dibattiti sulla necessità di preservare il patrimonio industriale nazionale e di garantire la continuità occupazionale e produttiva nel paese.

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