La democrazia in Germania sta affrontando una minaccia senza precedenti recenti, secondo un’allarmante dichiarazione di Thomas Haldenwang, il direttore dell’Ufficio federale per la protezione della Costituzione (Bfv), l’agenzia di intelligence interna del paese. In un articolo pubblicato sul quotidiano “Frankfurter Allgemeine Zeitung”, Haldenwang ha espresso preoccupazione per l’aumento degli estremisti e del loro potenziale in Germania, un fenomeno in crescita da anni.
Il direttore dell’intelligence ha messo in luce come la digitalizzazione abbia facilitato la diffusione di ideologie radicali, spesso cariche di incitamento all’odio e dirette contro l’ordinamento liberaldemocratico. Queste ideologie, secondo Haldenwang, trovano terreno fertile non solo tra la popolazione, ma anche grazie al sostegno di “governi autoritari stranieri” che attaccano la democrazia occidentale attraverso campagne di disinformazione. Queste azioni esterne, ha sottolineato, sono state “spesso ben accolti e applauditi sia da organizzazioni sia da attori interni” in Germania.
Nel suo intervento, Haldenwang ha anche difeso il Bfv dalle accuse di parzialità e di agire come una sorta di “polizia del pensiero”. Ha ribadito la neutralità politica dell’agenzia, sottolineando però che tale neutralità non si estende a coloro che agiscono contro l’ordinamento liberaldemocratico del paese. In questo contesto, ha chiarito che la libertà di espressione non può essere interpretata come una licenza per i nemici della Costituzione.
L’avvertimento di Haldenwang arriva in un momento in cui la Germania, come altre democrazie occidentali, si trova a dover navigare le acque turbolente di una politica sempre più polarizzata e di una società in cui le informazioni false possono diffondersi rapidamente attraverso i canali digitali. La sua chiamata all’azione è un richiamo alla vigilanza e alla difesa dei valori democratici che sono alla base della società tedesca.