Venezia, Veneto – Un’ondata di maltempo eccezionale sta colpendo il Veneto in queste ore causando un’alluvione che ha messo in ginocchio gran parte della regione. Le piogge torrenziali, che hanno raggiunto picchi di 229 mm in sei ore nella zona Pedemontana Vicentina e Veronese, hanno provocato esondazioni, frane, allagamenti e blackout elettrici, costringendo le autorità a dichiarare lo stato di emergenza e ad attivare l’Unità di Crisi.
La Provincia di Vicenza è stata una delle più colpite. A Vicenza città, la situazione è particolarmente critica nella zona di Santa Lucia-seminario, dove quasi tutti i giardini e i garage sono stati sommersi dall’acqua. Le idrovore della protezione civile sono al lavoro per liberare le persone bloccate nelle loro abitazioni. Inoltre, tre rotture arginali si sono verificate nel vicentino: l’Orolo ha rotto l’argine a Isola Vicentina, il fiume Aldegà è esondato a Zimella, e il Timonchio ha rotto l’argine a Villaverla.
Anche la Provincia di Verona ha subito gravi danni. I vigili del fuoco hanno effettuato circa 60 interventi per allagamenti e smottamenti, con particolare attenzione alla zona di San Bonifacio e Soave, dove sono intervenuti anche i sommozzatori per soccorrere automobilisti bloccati in un sottopasso allagato. A Verona città, è stato recuperato il corpo di un uomo nella zona del Boschetto, probabilmente la persona che si era gettata nell’Adige la settimana precedente per sfuggire alla polizia.
A Padova, il fiume Bacchiglione ha raggiunto il colmo della piena, mettendo a rischio le aree golenali della Paltana. Il comune ha attivato il centro operativo comunale per monitorare la situazione. I comuni di Montagnana e Casale di Scodosia sono stati particolarmente colpiti, con numerosi interventi dei vigili del fuoco per allagamenti e frane.
Nella provincia di Rovigo, sono stati effettuati 26 interventi, mentre a Treviso 15 e a Venezia 52, con 12 ancora in attesa. A Castelfranco Veneto, i torrenti Avenale e Muson sono esondati, causando ulteriori allagamenti.
Le previsioni meteo indicano un peggioramento delle condizioni nel pomeriggio del 17 maggio, con ulteriori rovesci e temporali attesi. La Protezione Civile del Veneto ha dichiarato lo stato di allarme “rosso” per criticità idrogeologica e idraulica su gran parte del territorio regionale, valido fino alle 14.00 del 18 maggio. La situazione rimane incerta, e molto dipenderà dalla quantità di pioggia che cadrà nelle prossime ore. Se le precipitazioni saranno intense, potrebbero verificarsi ulteriori esondazioni e frane, complicando ulteriormente le operazioni di soccorso.
Oltre 280 interventi sono stati effettuati dai vigili del fuoco dal pomeriggio del 16 maggio, con squadre provenienti da diverse province per supportare le operazioni di soccorso. Il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, ha dichiarato che l’apertura dei bacini di laminazione ha permesso di evitare un disastro ancora maggiore. Tuttavia, la situazione rimane critica, e le autorità continuano a monitorare attentamente i livelli dei fiumi e dei torrenti.
In conclusione, l’alluvione che ha colpito il Veneto il 16 e 17 maggio 2024 ha causato danni ingenti e messo a dura prova le capacità di risposta delle autorità locali e dei servizi di emergenza. Con le previsioni che indicano ulteriori precipitazioni, la regione rimane in stato di massima allerta, e le operazioni di soccorso continuano senza sosta per cercare di mitigare gli effetti di questa calamità naturale.