Carburanti, la benzina scende: è al minimo da gennaio

Il prezzo della benzina verde in Italia ha raggiunto il livello più basso da inizio anno, attestandosi a 1,811 euro al litro. Un calo significativo che porta sollievo agli automobilisti, ma che si inserisce in un contesto economico ancora incerto.
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Italia – Il costo della benzina in Italia sta registrando una notevole flessione, raggiungendo livelli che non si vedevano dall’inizio dell’anno. Secondo gli ultimi dati, il prezzo medio della benzina verde si è attestato a 1,811 euro al litro, segnando il punto più basso del 2024.

Questa diminuzione rappresenta una boccata d’ossigeno per gli automobilisti italiani, che negli ultimi mesi hanno dovuto far fronte a continui rincari. Il calo dei prezzi è particolarmente significativo se si considera che solo poche settimane fa, ad aprile, la benzina aveva toccato i massimi degli ultimi sei mesi, sfiorando i 1,911 euro al litro nella modalità self-service.

La discesa dei prezzi non riguarda solo la benzina verde, ma coinvolge anche altri carburanti. Il gasolio, ad esempio, ha seguito un trend simile, anche se con una flessione meno marcata. Questo andamento al ribasso potrebbe avere effetti positivi non solo per i singoli consumatori, ma anche per l’intero sistema economico, considerando l’impatto che i costi dei carburanti hanno su settori chiave come la logistica e i trasporti.

Tuttavia, è importante contestualizzare questa notizia all’interno di un quadro più ampio. Nonostante il recente calo, i prezzi dei carburanti rimangono significativamente più alti rispetto a quelli registrati alla fine del 2023. Dall’inizio dell’anno, infatti, si è assistito a un incremento complessivo del costo della benzina di circa il 5,79%.

Le ragioni di queste fluttuazioni sono molteplici e complesse. Tra i fattori principali ci sono le dinamiche del mercato petrolifero internazionale, le politiche fiscali nazionali e le tensioni geopolitiche che influenzano l’offerta globale di greggio. Non va dimenticato, inoltre, il ruolo delle accise, che in Italia incidono in maniera significativa sul prezzo finale alla pompa.

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha sottolineato come l’introduzione dell’obbligo di esporre il prezzo medio regionale abbia contribuito a contenere i margini di distribuzione, favorendo una maggiore competitività tra i distributori. Tuttavia, questa tesi è contestata dagli operatori del settore, che attribuiscono il calo dei prezzi principalmente alla diminuzione della domanda complessiva di petrolio, legata a un rallentamento dell’economia.

In questo scenario, diventa cruciale per i consumatori adottare strategie per ottimizzare i propri consumi. L’utilizzo di app come “Pieno+”, che permettono di individuare i distributori più convenienti nella propria zona, può rappresentare un valido strumento per risparmiare.

Guardando al futuro, resta da vedere se questa tendenza al ribasso si manterrà stabile nel tempo. Gli analisti del settore rimangono cauti, considerando la volatilità del mercato energetico e le incertezze legate alla situazione economica globale. Per gli automobilisti italiani, il consiglio è di approfittare di questo momento favorevole, senza perdere di vista le possibili oscillazioni future del mercato dei carburanti.