Il 9 febbraio, un’esplosione solare di classe X, generata dallo stesso gruppo di macchie solari che aveva già prodotto un’esplosione il 5 febbraio, ha causato blackout radio su onde corte in Sud America, Africa e nell’Atlantico meridionale.
Accompagnata da un’espulsione di massa coronale (CME), l’evento ha generato forti radiazioni X e ultraviolette, causando blackout radio in diverse regioni del mondo. Nonostante la posizione delle macchie solari renda improbabile un impatto diretto sulla Terra, l’esplosione ha comunque innescato queste disconnessioni delle comunicazioni.
Le esplosioni solari sono il risultato del rilascio improvviso di energia magnetica nell’atmosfera solare e vengono classificate in base alla loro potenza, con le esplosioni di classe X che rappresentano le più intense. Gli scienziati stanno monitorando attentamente il Sole in vista del massimo solare, utilizzando osservazioni da diverse fonti, tra cui la NOAA e la NASA, per valutare l’attività solare e migliorare le previsioni sulle tempeste spaziali.
Esperti come il fisico solare Keith Strong e l’eliofisico Alex Young hanno fornito dettagli sulle implicazioni a breve e lungo termine di questa esplosione solare. Inoltre, si è evidenziato come il Sole stia diventando sempre più attivo mentre si avvicina alla parte più attiva del suo ciclo solare, noto come “massimo solare”. Un’enorme macchia solare, visibile anche dal rover Perseverance su Marte, si è recentemente rivolta verso la Terra, sollevando interrogativi sull’eventualità di un’altra esplosione solare di classe X.