La città di Milano si trova al centro di una controversia sull’inquinamento atmosferico, poiché è stata recentemente classificata come una delle città più inquinate al mondo. Secondo il sito svizzero Iqair, i livelli di inquinamento a Milano sono paragonabili solo a quelli registrati a Dacca e Lahore.
Il problema dell’inquinamento atmosferico è stato messo in evidenza dall’Air Quality Index (AQI), che ha valutato l’aria inquinata di Milano con un punteggio di 193, definendola “non salutare”. Questo indice ha rivelato concentrazioni di PM2.5 ben al di sopra dei limiti stabiliti dall’Organizzazione mondiale della sanità, evidenziando la serietà della situazione.
La situazione è stata ulteriormente aggravata dalle scarse precipitazioni e dalle temperature al di sopra della media, fattori che hanno ostacolato il rinnovamento dell’aria e hanno contribuito all’aumento delle concentrazioni dannose di PM10.
Mentre l’opinione pubblica si preoccupa per i livelli di inquinamento senza precedenti, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha sollevato dubbi su tali valutazioni, definendo queste informazioni come “notizie da social”. Il sindaco ha sottolineato che le analisi condotte dall’Azienda regionale per la protezione ambientale (ARPA) indicano un miglioramento della qualità dell’aria, contrastando così le preoccupazioni sollevate dall’indice di qualità dell’aria.
Tuttavia, Carlo Monguzzi, consigliere comunale di Europa Verde, ha ribadito l’emergenza smog, citando i rilievi effettuati da ARPA Lombardia che hanno registrato livelli estremamente elevati di polveri sottili, confermando l’attuale situazione di emergenza. Questa posizione mette in luce la disparità di opinioni riguardo alla gravità dell’inquinamento atmosferico nella regione.
In questo contesto di contrastanti valutazioni e preoccupazioni pubbliche, la questione dell’inquinamento atmosferico a Milano rimane al centro dell’attenzione, alimentando dibattiti e richieste di azioni decise per affrontare questa emergenza ambientale.