L’inquinamento dell’aria nella Pianura Padana, e in particolare in Lombardia, continua a rappresentare una delle maggiori preoccupazioni ambientali dell’Europa. La regione si conferma tra le più inquinate del continente, con elevati livelli di particolato fine (PM2,5 e PM10), che superano regolarmente i limiti raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. La combinazione di un’intensa attività industriale, traffico veicolare, pratiche agricole e condizioni geografiche e meteorologiche particolari aggrava la situazione, rendendo difficile la dispersione degli inquinanti atmosferici.
La Pianura Padana, in particolare la Lombardia, è stata identificata come la regione con l’aria più inquinata dell’Europa occidentale, con la città di Cremona che spicca per i suoi alti livelli di PM2,5. La conformazione geografica della regione, circondata da montagne, contribuisce a intrappolare gli inquinanti, mentre le condizioni di stabilità atmosferica limitano la loro dispersione. Questi fattori, combinati con l’elevata densità di popolazione e le numerose attività industriali, rendono la regione particolarmente vulnerabile all’inquinamento atmosferico.
Un’indagine condotta da Deutsche Welle e European Data Journalism Network ha rivelato che, nonostante alcune aree europee mostrino miglioramenti nei livelli di inquinamento, le città italiane, e in particolare quelle della Pianura Padana, mantengono livelli di inquinamento atmosferico stabili o in peggioramento. In città come Milano, Padova e Verona, la concentrazione media giornaliera di PM2,5 ha superato i 75 microgrammi per metro cubo nel febbraio 2023, evidenziando la gravità del problema in queste aree.
In aggiunta, il 73% della popolazione italiana residente in 58 città della Pianura Padana è stata esposta a livelli di PM2,5 superiori ai limiti raccomandati dall’OMS nel 2023, confermando la posizione di “maglia nera” della regione per quanto riguarda la qualità dell’aria in Europa.
La Lombardia, in particolare, è stata segnalata come la regione più inquinata d’Europa, con elevati livelli di polveri fini (PM10) attribuiti sia alla densa presenza industriale sia alle specifiche condizioni meteorologiche e geografiche che favoriscono l’accumulo di inquinanti. La situazione è aggravata anche dall’inquinamento dei laghi lombardi, con significativi problemi di eutrofizzazione e inquinamento microbiologico dovuti a scarichi abusivi e speculazioni edilizie.
Nonostante i progressi compiuti in termini di allontanamento dei poli industriali e miglioramenti nella qualità dell’aria in alcune aree, come Milano, la regione affronta ancora sfide significative. La necessità di un approccio coordinato che includa agricoltura, industria, trasporti e costruzioni è fondamentale per migliorare la qualità dell’aria. L’Unione Europea ha avviato una revisione delle direttive sulla qualità dell’aria con l’obiettivo di allineare gli standard alle raccomandazioni dell’OMS, sottolineando l’importanza di un’azione concertata a tutti i livelli di governo per affrontare questa sfida ambientale.