L’annuncio recente della diagnosi di cancro di Catherine, Principessa di Galles, all’età di 42 anni, ha scosso molti osservatori. Questo evento ha sollevato ulteriori preoccupazioni su un fenomeno in crescita: il cancro a insorgenza precoce. In una intervista alla CNN il dottor Jalal Baig, medico oncologo di Chicago presso l’ospedale City of Hope e il centro di cure ambulatoriali di Gurnee, sostiene che la diagnosi di Kate Middleton fa parte di una tendenza medica molto preoccupante: “La recente rivelazione della diagnosi di cancro della principessa del Galles, che ha 42 anni, ha lasciato scioccati molti osservatori. Come oncologo medico, ho il cuore spezzato, ma difficilmente sorpreso“.
“Il cancro a esordio precoce, che viene definito come un tumore che colpisce gli adulti sotto i 50 anni di età, non è un’anomalia. In realtà, ciò fa parte di una tendenza globale in aumento secondo la quale i pazienti affetti da cancro di nuova diagnosi stanno diventando sempre più giovani“.
“Secondo uno studio del 2023 pubblicato sulla rivista BMJ Oncology, l’incidenza globale del cancro a esordio precoce è aumentata del 79,1% e le morti per cancro a esordio precoce sono aumentate del 27,7% dal 1990 al 2019. Dati più granulari su questo aumento pubblicati lo scorso anno sul Journal of the American Medical Association hanno mostrato che dal 2010 al 2019 negli Stati Uniti il cancro al seno ha rappresentato il maggior numero di casi nella popolazione più giovane, mentre i tassi di cancro gastrointestinale erano in aumento molto velocemente. Questo sconcertante aumento dei tumori gastrointestinali da solo mette a fuoco le implicazioni e i rischi associati all’anno di nascita di una persona”.
“Le persone nate nel 1990 hanno più del doppio del rischio di contrarre il cancro al colon rispetto a quelle nate nel 1950 e quadruplicano il rischio di contrarre il cancro rettale. Il motivo per cui si sta verificando questo aumento di tumori tra i giovani sembra essere stato individuato nei cambiamenti nell’alimentazione e nello stile di vita avvenuti a metà del secolo scorso“
“I rischi genetici alla base della popolazione non sono cambiati negli ultimi decenni, quindi è ormai certo che l’inquinamento e lo stile di vita hanno un ruolo principale nello sviluppo di questi tumori. I colpevoli possono includere alimenti ultraprocessati, bevande zuccherate, carne rossa, fumo, alcol, alterazioni del sonno, obesità e inattività fisica. Da soli e soprattutto insieme, questi fattori possono alterare i processi interni del nostro corpo sconvolgendo il metabolismo e aumentando l’infiammazione.
“I cambiamenti nel microbioma intestinale , i trilioni di microbi che risiedono dentro di noi, stanno aumentando la vulnerabilità del nostro corpo al cancro. Questa comunità di microbi contribuisce in modo cruciale alla salute, influenzando la digestione e il sistema immunitario. Una cattiva alimentazione, un uso eccessivo di antibiotici e di alcuni farmaci possono causare uno sconvolgimento in questo microbioma, che potrebbe quindi svolgere un ruolo nel facilitare il cancro“.
Ma non solo alimentazione o abuso di farmaci, negli ultimi anni la scienza ha iniziato a delineare con maggiore chiarezza la correlazione diretta tra esposizione a inquinanti e aumento dei casi di tumore. Diverse ricerche hanno evidenziato come particelle sottili (PM2.5 e PM10), gas tossici e sostanze chimiche rilasciate nell’ambiente da attività industriali, agricole e dal traffico veicolare possano non solo aggravare patologie preesistenti ma anche innescare processi cancerogeni.
In particolare, l’esposizione prolungata a livelli elevati di inquinamento atmosferico è stata associata a un incremento significativo dei casi di tumore al polmone, alla mammella e ad altri organi. Questo fenomeno è stato osservato non solo in aree fortemente industrializzate ma anche in regioni dove l’inquinamento è meno percepito, suggerendo che nessun luogo è realmente al sicuro dagli effetti nocivi degli inquinanti
“La situazione richiede un intervento urgente da parte delle autorità competenti per implementare politiche ambientali più stringenti e promuovere stili di vita sostenibili. La riduzione dell’inquinamento non solo avrebbe un impatto positivo sull’ambiente ma contribuirebbe significativamente alla prevenzione di numerose malattie, compresi i tumori, salvaguardando così la salute pubblica“