La Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha recentemente approvato una legge che minaccia di vietare l’applicazione TikTok nel paese, a meno che i proprietari cinesi, la società ByteDance, non decidano di venderla a un’azienda statunitense. Questa mossa legislativa, che ha visto un’ampia maggioranza di voti favorevoli (360 a favore, 58 contrari), è stata presa insieme all’approvazione di aiuti per l’Ucraina, evidenziando la serietà con cui il governo USA persegue la questione.
Il contesto di questa decisione è radicato nelle preoccupazioni di sicurezza nazionale, con politici americani che etichettano il legame tra ByteDance e il Partito Comunista Cinese come una minaccia potenziale. Queste preoccupazioni sono amplificate dalla legislazione cinese, che teoricamente permetterebbe al governo di Pechino di accedere ai dati privati degli utenti di TikTok. Questa situazione ha già spinto l’Unione Europea a iniziare un’indagine formale sull’app, guidata da Ursula von der Leyen.
Il divieto di TikTok non è un’idea nuova, essendo stato un obiettivo anche durante l’amministrazione Trump, che aveva tentato senza successo di imporre un divieto nazionale. L’amministrazione Biden ha continuato su questa linea, culminando nel divieto di utilizzo dell’app da parte dei lavoratori governativi e delle agenzie federali.
Il prossimo passo per l’effettiva implementazione del divieto è l’approvazione della legge da parte del Senato. Se passasse anche lì, ByteDance si troverebbe di fronte a una decisione critica: vendere TikTok a un proprietario americano “rispettabile” o ritirarsi dal mercato statunitense, perdendo così accesso a circa 150 milioni di utenti. Questa situazione rappresenta un momento cruciale non solo per l’azienda ma anche per il vasto numero di utenti americani che utilizzano l’app quotidianamente.
Fonte: Euronews