Clima, l’estate del 2023 è stata la più calda da 2000 anni a questa parte

Uno studio recente ha utilizzato i cerchi di crescita degli alberi per dimostrare che l’estate del 2023 è stata la più calda nell’emisfero nord dal primo anno del calendario occidentale moderno.
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Un’indagine condotta da Jan Esper, geografo climatico presso il Gutenberg Research College in Germania, ha portato alla luce dati sorprendenti riguardo le temperature estive nell’emisfero nord, rivelando che l’estate del 2023 è stata la più calda dal primo anno del calendario occidentale moderno. Questo studio, pubblicato sulla rivista Nature, si basa sull’analisi dei cerchi di crescita annuale di migliaia di alberi situati in 15 diversi siti dell’emisfero nord, dove i dati disponibili permettono di tracciare la crescita degli alberi fino all’anno 1.

I risultati dello studio indicano che l’estate del 2023 ha superato i picchi di temperatura registrati negli ultimi 2.000 anni, con un incremento di circa 2.1 gradi Fahrenheit (1.2 gradi Celsius) rispetto all’estate del 246, all’inizio del periodo medievale. Questo periodo storico è noto per essere stato particolarmente caldo, ma non quanto l’estate scorsa. Le agenzie meteorologiche avevano già segnalato che il luglio del 2023 era stato il mese più caldo mai registrato, ma le misurazioni dirette risalivano solo al 1850. Grazie all’analisi dei cerchi degli alberi, gli scienziati sono ora in grado di estendere questa cronologia molto più indietro nel tempo.

Nonostante l’importanza di questi risultati, la metodologia dello studio ha suscitato alcune critiche. Michael Mann, climatologo dell’Università della Pennsylvania che non ha partecipato allo studio, ha messo in discussione la decisione di affidarsi esclusivamente ai cerchi degli alberi. Mann suggerisce che l’uso di una varietà di dati proxy, come carote di ghiaccio e coralli, potrebbe fornire risultati più affidabili. Tuttavia, Esper ha difeso l’uso dei cerchi degli alberi, sottolineando che la loro precisione permette stime delle temperature estive con una risoluzione che altri metodi non possono offrire.

Questo studio non solo mette in evidenza l’eccezionale natura del cambiamento climatico in corso ma solleva anche importanti questioni sulla metodologia scientifica e sull’interpretazione dei dati nel campo della paleoclimatologia. La ricerca continua a essere un campo dinamico e fondamentale per comprendere le sfide climatiche future.

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