Vercelli, Italia – Il 9 luglio 2024, un Boeing 777 della compagnia aerea Latam Airlines Brasil ha effettuato una manovra di emergenza nei cieli del Vercellese, scaricando circa 72 tonnellate di cherosene tra i comuni di Santhià, Tronzano e San Germano. L’incidente ha destato preoccupazione tra i residenti e scatenato polemiche, ma dopo settimane di analisi approfondite, l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (ARPA) del Piemonte ha rassicurato la popolazione: non si sono verificate contaminazioni significative dell’ambiente.
L’evento ha avuto inizio poco dopo il decollo del volo dall’aeroporto di Milano Malpensa, diretto a San Paolo del Brasile. Durante la fase di decollo, l’aereo ha subito un “tail strike”, strisciando la coda sulla pista. Questa situazione ha costretto l’equipaggio a dichiarare un’emergenza e a richiedere un atterraggio immediato. Tuttavia, per effettuare un atterraggio in sicurezza, l’aereo doveva necessariamente ridurre il proprio peso, scaricando parte del carburante in eccesso.
La procedura di “fuel dumping” è stata eseguita a un’altitudine di circa 1800 metri, con l’aereo che volava a una velocità di 124 metri al secondo. Il rilascio del carburante è durato 32 minuti, con una portata media di 37,5 kg al secondo, coprendo un’area ellittica di circa 116 chilometri quadrati. Questa manovra ha permesso all’aereo di tornare in sicurezza all’aeroporto di Malpensa, dove è atterrato senza ulteriori complicazioni. Fortunatamente, nessuno dei 398 passeggeri a bordo ha riportato ferite.
L’incidente ha immediatamente sollevato preoccupazioni tra i residenti dei comuni interessati, in particolare per il possibile impatto sulle risaie della zona, una delle principali attività economiche del territorio. L’Unione dei Comitati dell’Alta Valle del Ticino ha richiesto chiarimenti urgenti al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, chiedendo anche la sospensione di alcune procedure aeroportuali e la revisione dei protocolli di scarico del carburante.
In risposta alle preoccupazioni dei cittadini, l’ARPA Piemonte ha condotto un’indagine approfondita sulle possibili conseguenze ambientali dell’incidente. I risultati di queste analisi, resi noti il 14 agosto 2024, hanno fornito rassicurazioni importanti. Secondo il rapporto dell’ARPA, la frazione di combustibile che ha effettivamente raggiunto il suolo sotto forma di goccioline liquide non ha superato l’1% del totale scaricato.
Inoltre, i modelli di calcolo utilizzati per valutare l’impatto delle ricadute al suolo degli inquinanti atmosferici hanno mostrato valori “decisamente molto inferiori” alle soglie che richiederebbero interventi di bonifica. L’ARPA ha anche effettuato sopralluoghi specifici il 22 luglio nei laghetti presenti a Salasco, Cavaglià e Santhià, non rilevando alcuna presenza visibile di idrocarburi sulla superficie dell’acqua.
Nonostante le rassicurazioni fornite dall’ARPA, l’incidente ha riacceso il dibattito sulla sicurezza delle operazioni aeroportuali e sul loro impatto ambientale. Alcuni cittadini hanno espresso preoccupazioni riguardo alle cosiddette “scie chimiche”, mentre altri hanno sollevato dubbi sulla scelta di scaricare il carburante sopra un’area densamente popolata e agricola, invece che sul mare come previsto dalle procedure standard.
L’Ente Nazionale per l’Assistenza al Volo (ENAV) ha tuttavia confermato che tutte le procedure di emergenza sono state eseguite nel pieno rispetto delle normative internazionali. L’ENAV ha sottolineato che lo scarico del carburante è avvenuto a un’altitudine sufficiente per garantire la vaporizzazione del cherosene prima che potesse raggiungere il suolo.