Caso Visibilia, il Ministro Daniela Santanché verso le dimissioni

Il rinvio a giudizio di Daniela Santanchè per falso in bilancio nel caso Visibilia ha scatenato richieste di dimissioni dall’opposizione. La premier Meloni valuta la situazione, mentre la ministra nega l’ipotesi di un passo indietro.
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Roma, Italia – La posizione di Daniela Santanchè all’interno del governo Meloni è diventata sempre più precaria negli ultimi giorni, in seguito al suo rinvio a giudizio per falso in bilancio nell’ambito del caso Visibilia. La ministra del Turismo, esponente di spicco di Fratelli d’Italia, si trova ora al centro di crescenti pressioni politiche e mediatiche che ne mettono in discussione la permanenza nell’esecutivo.

Il 17 gennaio, la giudice per le indagini preliminari di Milano, Anna Magelli, ha accolto la richiesta dei pubblici ministeri e ha rinviato a giudizio Santanchè, insieme ad altre 16 persone, per presunte irregolarità nei bilanci del gruppo Visibilia, di cui la ministra è stata fondatrice e amministratrice delegata. Il processo avrà inizio il 20 marzo davanti alla seconda sezione penale del Tribunale di Milano.

La notizia ha immediatamente scatenato le reazioni delle opposizioni, che hanno chiesto a gran voce le dimissioni immediate della ministra. La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha dichiarato che “quando le accuse sono così gravi chi ricopre le più alte cariche istituzionali deve fare un passo indietro”. Anche il Movimento 5 Stelle, per bocca del suo presidente Giuseppe Conte, ha insistito sulle “dimissioni immediate” della ministra.

Di fronte a queste pressioni, la posizione del governo e della stessa Santanchè appare al momento di cauta resistenza. La ministra si è detta “tranquilla, tranquillissima”, sostenendo che Visibilia “non è fallita, è sul mercato”. Tuttavia, fonti vicine a Palazzo Chigi riferiscono che la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, starebbe valutando attentamente la situazione.

Il 22 gennaio, secondo quanto riportato da diverse fonti giornalistiche, si sarebbe svolto un pranzo “segreto” tra Meloni e il presidente del Senato Ignazio La Russa, considerato il padrino politico di Santanchè. L’incontro avrebbe avuto come oggetto proprio il futuro della ministra del Turismo all’interno del governo.

La situazione è resa ancora più complessa dal fatto che su Santanchè pende anche una seconda richiesta di rinvio a giudizio per l’ipotesi di truffa ai danni dello Stato legata alla gestione della cassa integrazione durante il periodo Covid. La Cassazione si esprimerà su questo caso il prossimo 29 gennaio, e l’esito potrebbe essere determinante per le decisioni future.

Nonostante le crescenti pressioni, Santanchè ha respinto con fermezza le voci di dimissioni, definendole “surreali”. La ministra, parlando con i giornalisti a Milano, ha ribadito di non avere alcuna intenzione di lasciare il suo incarico.

La situazione rimane quindi in evoluzione, con il governo che sembra voler temporeggiare in attesa di sviluppi giudiziari. La premier Meloni, che in passato aveva dichiarato di voler attendere le decisioni della magistratura prima di prendere posizione, si trova ora di fronte a una scelta delicata che potrebbe avere ripercussioni sull’intero esecutivo.

Il caso Santanchè rappresenta una sfida significativa per il governo Meloni, che si trova a dover bilanciare la fedeltà politica con le esigenze di credibilità istituzionale. Le prossime settimane saranno cruciali per comprendere se la ministra del Turismo riuscirà a resistere alle pressioni o se sarà costretta a fare un passo indietro, aprendo potenzialmente la strada a un rimpasto di governo.