Disney dice addio al Politically Correct, “Dobbiamo pensare ad intrattenere non ai messaggi”

La Disney riconsidera l’approccio “politically correct” nei film, concentrandosi sull’intrattenimento anziché sui messaggi. I remake controversi e il calo negli incassi hanno spinto il CEO Bob Iger a riflettere. In arrivo importanti uscite per il 2024.

La Disney si sta trovando al centro di una riflessione critica sull’approccio “woke” nei suoi film, in seguito alle parole del CEO Bob Iger che ha criticato l’eccessiva enfasi sui messaggi progressisti. Iger ha enfatizzato la necessità di concentrarsi sull’intrattenimento anziché sull’imposizione di messaggi, affermando che “imporre storie con messaggi ‘positivi’ per il mondo al pubblico non è giusto”.

Questa critica arriva in un momento in cui la deriva “Woke” ha portato a remake controversi, come la decisione di rendere la protagonista de La Sirenetta di origini afroamericane e l’imposizione di una quota LGBT per i personaggi. Inoltre, l’aggiunta di avvertenze politicamente corrette in vecchi classici come Dumbo e Il libro della Giungla ha generato reazioni negative.

Questa riconsiderazione dell’approccio della Disney arriva in seguito a un calo negli incassi, che ha spinto il CEO a riflettere sulla necessità di una svolta. Una voce critica nei confronti della Disney è emersa anche da Elon Musk, il quale ha espresso la sua rabbia per la decisione dell’azienda di non acquistare più pubblicità sulla piattaforma X a seguito di alcuni commenti antisemiti apparsi su un social network. Durante un evento pubblico, Musk ha rivolto un’aspra critica a Bob Iger in merito a questa decisione.

Tutto ciò pone la Disney in una fase di cruciale riflessione sulle sue future produzioni e sull’equilibrio da trovare tra intrattenimento e messaggi socialmente orientati.

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