Poste Italiane, Giorgetti: “Anche dopo la cessione di quote manterremo il controllo”

Il ministro dell’Economia Giorgetti promuove la cessione di una quota di Poste Italiane per valorizzare il Gruppo e garantire l’occupazione. Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto il 25 gennaio, ma il parere parlamentare è necessario prima dell’operazione. La cessione mira a mantenere il controllo pubblico, attualmente detenuto al 64,26% dal MEF, CDP e mercato.

Il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha recentemente annunciato il progetto di cedere una parte del capitale di Poste Italiane con l’obiettivo di aumentarne il valore complessivo. Questa mossa, secondo Giorgetti, mira a garantire la qualità dei servizi offerti e a preservare i livelli occupazionali all’interno dell’azienda.

Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera a tale iniziativa approvando un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) il 25 gennaio. È previsto che il decreto venga inoltrato alle Commissioni parlamentari per ottenere il necessario parere prima di procedere con l’operazione di cessione.

La cessione in questione si riferisce a una parte della partecipazione attualmente detenuta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze nel capitale di Poste Italiane, mantenendo comunque una quota di controllo pubblico da parte dello Stato.

Al momento, la partecipazione complessiva del MEF e della Cassa Depositi e Prestiti in Poste Italiane ammonta al 64,26%. In particolare, il 35% è di proprietà della CDP, mentre il 29,26% è detenuto dal Ministero. Il restante 35,74% è invece in mano al mercato.

In risposta a un’interrogazione sull’argomento, il Ministro Giorgetti ha sottolineato che la cessione non equivale a una svendita e ha espresso la ferma volontà del governo attuale di non ripetere gli errori commessi in passato, sottolineando che non si agirà come coloro che hanno alienato importanti attività nazionali.

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