“Non aprite quel vocale, è un virus”, nuovo allarme hacker

Hacker colpiscono con messaggi vocali: un nuovo pericolo informatico. Scopri il loro astuto metodo e come difenderti.

Gli hacker hanno adottato una nuova tattica per diffondere malware, prendendo di mira le aziende inviando messaggi vocali via email invece che su WhatsApp. Questo metodo mira a sfruttare la notifica via email per i messaggi nella segreteria telefonica, allegando un file eseguibile che, una volta aperto, avvia un virus dannoso. Questo nuovo approccio è stato individuato di recente e rappresenta una minaccia significativa per la sicurezza informatica.

Secondo i ricercatori di Check Point Software, negli ultimi tempi si sono verificati almeno 1.000 attacchi di questo tipo in tutto il mondo. Gli hacker utilizzano un numero di telefono falso come oggetto dell’email, fingendosi un servizio di segreteria, e aggiungono un messaggio vocale per ingannare gli utenti e ottenere le loro credenziali. Questa nuova modalità di attacco mette in evidenza la crescente creatività e l’ingegnosità dei criminali informatici nel trovare nuovi modi per infiltrarsi nei sistemi aziendali e ottenere accesso non autorizzato a informazioni sensibili.

Questo non è il primo caso in cui si verifica un attacco di questo tipo. Due anni fa, in un episodio simile, i criminali si erano spacciati per funzionari del centro per la sicurezza stradale della regione di Mosca, inviando messaggi vocali via email. In quel caso, la vittima, cliccando per ascoltare l’audio, in realtà finiva per installare un malware sul proprio computer. Questi precedenti casi dimostrano come gli hacker siano costantemente impegnati nello sviluppo di nuove strategie per ingannare le persone e infiltrarsi nei sistemi informatici.

In un mondo in cui la tecnologia avanza rapidamente, è fondamentale che le aziende e gli utenti adottino misure di sicurezza informatica robuste per proteggersi da queste minacce sempre in evoluzione. È essenziale essere consapevoli dei nuovi metodi utilizzati dagli hacker e adottare pratiche di sicurezza informatica solide, come l’utilizzo di software antivirus aggiornati, l’istruzione degli utenti sul riconoscimento di potenziali minacce e l’implementazione di protocolli di sicurezza rigorosi.

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