Con l’arrivo dei ponti di primavera, un periodo in cui tradizionalmente molti italiani approfittano delle festività per organizzare brevi vacanze, quest’anno si prevede un significativo aumento delle spese. Secondo un’indagine condotta da Coldiretti/Ixè, circa un terzo degli italiani (34%) pianifica di prendersi un giorno di pausa in occasione del 25 aprile, nonostante le previsioni di un ritorno al freddo dopo un inizio di primavera insolitamente caldo.
Quest’anno, il costo dei ponti di primavera è stimato aumentare del 10,5% rispetto al 2023, traducendosi in un aggravio complessivo di 780 milioni di euro. Questo incremento è attribuito principalmente ai rincari che hanno interessato l’intero settore turistico e dei trasporti. In particolare, i pacchetti vacanza hanno visto un aumento del 8,2% su base annua, mentre le tariffe alberghiere sono cresciute del 6,9%. Anche i costi per l’alloggio in altre strutture, come bed and breakfast e agriturismi, hanno subito incrementi significativi.
Il presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso, ha sottolineato come questi aumenti influenzeranno notevolmente i costi per chi sceglie di viaggiare durante questi periodi festivi. Inoltre, è stato evidenziato un aumento del 8,3% nei costi del carburante dall’inizio dell’anno, con un pieno che ora costa circa 7,5 euro in più rispetto a prima.
Nonostante gli aumenti, la maggior parte degli italiani preferisce destinazioni nazionali, che permettono di ottimizzare il tempo limitato a disposizione. Le scelte spaziano dal mare alle città d’arte, passando per la campagna e la montagna. Le abitazioni di proprietà o di parenti e amici rimangono le soluzioni di alloggio preferite, seguite da alberghi e bed and breakfast, con un interesse crescente anche per gli agriturismi.
