Amsterdam, Olanda – Nel contesto delle imminenti elezioni parlamentari europee del giugno 2024, un fenomeno politico sta emergendo con forza: l’ascesa della destra estrema, alimentata in parte dal crescente malcontento tra gli agricoltori europei. Questi ultimi, stanchi delle stringenti regolamentazioni ambientali e climatiche imposte dall’Unione Europea, stanno trovando un improbabile alleato nei partiti di destra radicale.
Jos Ubels, vicecomandante di un gruppo di agricoltori nei Paesi Bassi, esemplifica la frustrazione di molti nel settore. Gestisce oltre 300 bovini da latte e si trova a fronteggiare regolamentazioni sempre più severe, che limitano l’uso di fertilizzanti e dettano le stagioni di semina e raccolto, mentre deve anche competere con importazioni a basso costo che non seguono gli stessi standard.
Le proteste degli agricoltori hanno iniziato a guadagnare momento cruciale, con manifestazioni che si estendono da Finlandia a Grecia e da Polonia a Irlanda. Questo malcontento rurale sta spostando il baricentro politico europeo verso destra, con il gruppo di destra radicale Identità e Democrazia che si prevede diventerà il terzo più grande nel prossimo Parlamento Europeo, superando liberali e verdi.
Questo spostamento politico è avvenuto nonostante le originarie ambizioni ambientali dell’UE, come il Green Deal Europeo, che mirava a ridurre significativamente l’uso di pesticidi e fertilizzanti chimici. Tuttavia, di fronte alle proteste e alla pressione politica, l’UE ha iniziato a ritirare alcune delle sue proposte più ambiziose, come la riduzione del 50% dell’uso dei pesticidi.
L’approccio dell’UE alle proteste degli agricoltori e il conseguente allentamento delle regolamentazioni ambientali hanno sollevato preoccupazioni tra gli ambientalisti e potrebbero avere implicazioni a lungo termine per gli obiettivi climatici del blocco. Questa dinamica evidenzia una tensione crescente tra le esigenze economiche immediate e gli obiettivi ambientali a lungo termine, una tensione che sarà probabilmente un tema centrale nelle prossime elezioni.
In conclusione, mentre l’UE si prepara per le elezioni del giugno 2024, il panorama politico è segnato da una crescente polarizzazione. Le decisioni prese ora potrebbero determinare la direzione futura non solo della politica agricola e ambientale dell’UE, ma anche della sua stabilità politica generale. Gli agricoltori, una volta trascurati, ora detengono un potenziale significativo di influenzare queste direzioni, sostenuti da una destra in ascesa che promette di ridurre le regolamentazioni e di sostenere i loro bisogni immediati.
Fonte: Associated Press