Università, si va verso lo stop al numero chiuso per la facoltà di Medicina

Dopo 25 anni, il numero chiuso per l’accesso alle facoltà di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria potrebbe essere abolito, segnando un cambiamento significativo nel sistema educativo italiano.
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Italia – L’accesso a numero chiuso alle facoltà di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria in Italia sta per subire una rivoluzione. Il Comitato ristretto della commissione Istruzione del Senato ha recentemente adottato un testo base che prevede l’eliminazione di questa restrizione, che per 25 anni ha limitato l’ingresso a queste facoltà universitarie. La proposta ha ricevuto un ampio sostegno trasversale dalle forze politiche, evidenziando un consenso generale sulla necessità di riformare l’attuale sistema di ammissione.

Il senatore della Lega, Roberto Marti, presidente della commissione Istruzione, ha espresso grande soddisfazione per questo sviluppo, descrivendo il numero chiuso come “odioso” e una pratica che non sarà più tollerata. Questa mossa era parte dell’impegno preso dalla Lega durante la campagna elettorale, e rappresenta un importante adempimento di quelle promesse.

L’abolizione del numero chiuso mira a democratizzare l’accesso all’istruzione superiore in campi cruciali come la medicina, permettendo a più studenti di iscriversi e di intraprendere il percorso universitario. Questo cambiamento non solo aumenterà il numero di potenziali medici e specialisti in settori vitali per il benessere pubblico, ma offrirà anche agli studenti la possibilità di esplorare e confermare la loro vocazione senza la pressione di un accesso estremamente limitato.

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Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha condiviso la sua approvazione per questa iniziativa attraverso un post su X, sottolineando che si tratta di una “storica battaglia” della Lega che sta vedendo i frutti del suo impegno. Anche Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega al Senato, ha rilasciato una nota in cui ha enfatizzato come l’incremento degli ingressi nelle facoltà mediche potrà migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria in Italia.

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