Brescia, scandalo patenti facili: un telefonista da Napoli suggeriva le risposte

A Brescia, un’operazione ha portato all’arresto di 4 persone e al sequestro di oltre un milione di euro in un giro di corruzione per l’ottenimento irregolare di patenti.

Brescia, Lombardia – Un’indagine condotta a Brescia ha svelato un vasto sistema di corruzione legato all’ottenimento irregolare di patenti di guida. Secondo quanto riportato da TGCOM24, quattro persone sono state poste agli arresti con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione. L’organizzazione criminale operava in tutta Italia, offrendo patenti di guida di tipo B e carte di qualificazione del conducente per la guida professionale di mezzi pesanti, dietro pagamento di somme che variavano dai 2.000 ai 5.000 euro.

L’indagine, che ha visto l’impiego di forze dell’ordine quali la polizia stradale di Brescia, la polizia provinciale e i militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza, ha portato al sequestro di oltre un milione di euro e all’indagine di più di 60 persone. Tra le pratiche illecite scoperte, emerge il ruolo di un “telefonista” che, operando da Napoli, suggeriva le risposte durante gli esami di guida.

Le indagini hanno inoltre rivelato che il titolare di quattro autoscuole, ora in carcere, era al centro di questo sistema di corruzione. Queste autoscuole fungevano da punto di raccolta per aspiranti camionisti provenienti da tutta Italia, desiderosi di ottenere facilmente le patenti nel Bresciano. Oltre ai reati di associazione a delinquere e corruzione, sono stati contestati numerosi falsi in atto pubblico e ipotesi di estorsione nei confronti dei candidati.

L’operazione ha messo in luce un fenomeno preoccupante, con accertamenti in corso su oltre 2.000 patenti ottenute irregolarmente. Questo scandalo non solo solleva questioni sulla sicurezza stradale ma anche sulla diffusione della corruzione nel sistema delle autoscuole italiane.

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