Il panorama automobilistico europeo sta attraversando una trasformazione significativa, con un’accelerazione verso l’adozione di veicoli a emissioni zero. A febbraio, un dato sorprendente ha confermato questa tendenza: la quota di auto nei paesi dell’Unione europea allargata all’Efta e al Regno Unito ha raggiunto il 13,2%, superando addirittura le tradizionali auto diesel. Questo cambiamento radicale indica una crescente preferenza dei consumatori per veicoli a motore elettrico al 100%.
In Italia, la situazione presenta sfumature interessanti: se le auto diesel rappresentano ancora il 14,6% delle vendite, le auto elettriche pure si attestano solo al 3,4%. Tuttavia, va sottolineato che le auto ad alimentazione alternativa nel loro insieme, che includono anche le ibride, stanno guadagnando terreno in modo significativo. Secondo l’analisi condotta da Roberto Vavassori, presidente di Anfia, le immatricolazioni di auto ad alimentazione alternativa in Europa sono aumentate del 17,9% a febbraio, con una crescita ancora più marcata del 24,2% per le ibride tradizionali.
In dettaglio sul mercato italiano, le vendite di auto a benzina hanno registrato un incremento del 33,4% a febbraio, conquistando una quota di mercato del 31,2%. Tuttavia, le auto ad alimentazione alternativa continuano a guadagnare terreno, rappresentando il 54,2% delle immatricolazioni in Italia nel mese di febbraio, con un aumento significativo del 11,3% rispetto all’anno precedente. Questi dati evidenziano un cambiamento tangibile nel comportamento di acquisto dei consumatori italiani, sempre più orientati verso soluzioni di mobilità sostenibile.
Guardando al futuro, con le Elezioni Europee in vista, Anfia si pone come attore chiave per sensibilizzare la classe politica sull’importanza dell’innovazione e della produzione sostenibile nel settore automobilistico. L’obiettivo è promuovere politiche che favoriscano la transizione verso una mobilità più verde ed efficiente, in linea con gli obiettivi ambientali e di sostenibilità dell’Unione Europea. La sfida è aperta: riusciranno i governi a cogliere appieno l’opportunità di un settore automobilistico green in continua evoluzione?
