Nonostante il mercato automobilistico europeo abbia segnato un incremento dell’11,5% a gennaio, l’Italia si conferma fanalino di coda nell’adozione dell’auto elettrica. La crescita delle immatricolazioni non maschera la realtà di un Paese ancora restio verso la mobilità sostenibile, con una quota di auto elettriche vendute significativamente inferiore alla media europea con la Germania al 10,5%, la Francia al 16,4%, il Regno Unito al 14,7%, la Spagna al 4,9% e l’Italia al 2,1%. Questa tendenza non è solo il risultato di politiche incentivanti mancanti o insufficienti ma si radica profondamente in un tessuto di disinformazione capillare.
Social media e dichiarazioni di alcuni esponenti politici si sono trasformati in veicoli di un messaggio fuorviante, che sminuisce i benefici ambientali, economici e sociali legati all’adozione delle auto elettriche. La disinformazione regna sovrana, alimentando pregiudizi che vedono l’elettrico come un’opzione non conveniente o non adeguata alle esigenze del consumatore medio italiano.
Questo scenario critico si scontra con l’urgente necessità di una transizione ecologica che l’Italia non può permettersi di ignorare. La mobilità elettrica non è solo una scelta etica verso l’ambiente ma rappresenta una reale opportunità di rinnovamento tecnologico e industriale per il Paese. Affrontare la disinformazione e promuovere una cultura dell’innovazione diventano, quindi, imperativi categorici per non rimanere indietro nella corsa globale verso un futuro sostenibile.
In questo contesto, è fondamentale che il dibattito pubblico sia informato e costruttivo, basato su dati e studi scientifici che mettano in luce i vantaggi dell’auto elettrica non solo per l’ambiente ma anche per l’economia e la società. E per questo vi invitiamo a leggere il nostro articolo che vi spiega bene in dettaglio perché l’auto elettrica è meglio dell’auto a motore termico soprattutto per il consumatore.